Le Monde Fabuleux de Danix

Colori, odori e suoni di un sognatore in 3G...

27 luglio 2006

Merci Yann.

Merci Yann. Un grazie grande quanto 300 km, quanto ho percorso per giungere da te. Sapevo di aspettarmi qualcosa di speciale, qualcosa di geniale. E non mi hai deluso. Anzi, mi hai quasi spiazzato. Quasi non ti riconoscevo, nascosto dietro quello strano stridulo suono della chitarra elettrica. Poi ho capito che non dovevo cercare te, ma eri tu che dovevi cercare me. E a poco a poco ho sentito la tua musica diffondersi ovunque. Ci hai catturato uno ad uno. Ci hai trascinato nelle tue melodie, a volte scarne, a volte confuse. Hai tradotto quella che è la tua semplice poesia in qualcosa di più elaboarto e allo stesso tempo affascinante. Il tuo violino, la tua fisarmonica e la tua voce certo non passavano inosservati, ma ieri sera hai regalato a chi oramai ti conosce qualcosa di più, un pezzo di te stesso. Oramai ho assimilato la tua musica, ce l'ho nel sangue. Accomapagna le mie serate, i miei viaggi in treno, le mie passeggiate. Da quella serata non mi aspettavo molto, solo sentire la tua musica. Ed invece mi hai smentito all'istante, lasciandomi piacevolmente sorpreso. Caro Yann, ieri sera hai dimostrato che la musica vera è un vortice di suoni, parelo ed emozioni in continuo movimento e che un artista vero, ma vero, non si sofferma al convenzionale, deve crescere, deve salire, deve sperimentare proprio come la sua musica.
Di nuovo Grazie, Merci.

19 luglio 2006

Gira, la Vita Gira.

Sembra un carillon. Questo mondo sembra proprio un carillon. Con forza afferri con la mano la punta e inizi a girare. Giri sempre di più. Senti gli scatti delle rotelle, delle molle e di tutti gli ingranaggi tirare. Tra un giro e l'altro, quando la mano riprende fiato, parte un "tin" solitario. Giri e pensi che più giri e più la musica durerà a lungo. Non ti fermi, perchè se ti fermi le note inizieranno a scandire quella melodia che ancora non vuoi sentire. Che per intero vuoi ammirare. Ti dai da fare, nessuno ti riesce a fermare. Brami per poter girare. Vuoi arrivare. Le molle continuano a grattare. Ogni tanto senti suonare. E proprio quando sei lì, per arrivare a ciò che hai sempre desiderato, è il momento di mollare. Mollare la presa e inizare a girare. A tornare. A suonare.

17 luglio 2006

One Shot '80.

Étienne, Étienne
Oh ! Tiens-le bien
Baisers salés salis
Tombés le long du lit de l'inédit
Il aime à la folie
Au ralenti je soulève les interdits
Oh !
Étienne, Étienne
Oh ! tiens-le bien
Affolé affolant
Il glisse comme un gant
Pas de limite au goût de l'after beat
Reste allongé je vais te rallumer
Aïe
Étienne.

Alcune volte capita di ritrovarsi in situazioni di perfetta quotidianità e sentire passare alla radio una canzone che conosci, ricordi ma che non riesci a collocare nel tempo. E' capitato proprio qualche sera fa.. me ne stavo lì, a ballare con i miei amici in un sabato sera tutto di divertimento e spensieratezza. Mentre tutto era avvolto dalle luci, dai fumi e dalle facce sorridenti e divertite, una canzone interrompe quella continuità. Quella melodia la conoscevo già. Sensuale, provocatoria, allusiva. Guardavo il palco sorridendo. Non per lo spettacolo in corso, non per la singolare esibizione, no! Il primo ricordo che mi è riaffiornato è stato quello di mia sorella Pamela e del suo giradischi. Dei balletti che faceva in camera. Di quei capelli lunghi, un po' cotonati e quelle magliette a righe. Di quando cambiava disco passando da Easy Lady a Like a Virgin. Delle giornate passate a vederla contemplare i giornalini pieni di Saimon Le Bon e Kim Rossi Stuart per poi passare a scrivere vere e proprie "adorazione" sul diario. Quei favolosi anni 80. Così carichi di trasgressione ed emancipazione. Così colorati, variopinti. Quella musica ritmata, elettronica. Son ricordi deboli, del resto son nato nell'82, molti però sono i flash ben definiti. E' stato un piacere sentire quella canzone l'altra sera. Per un istante ho respirato un po' di '80.


10 luglio 2006

Champions du monde.

Stavolta per i francesi non siamo i "cugini poveri"
siamo semplicemente i Migliori!!

02 luglio 2006

Noi, insicuri.

Il mio migliore amico dice che sono poco sicuro di me stesso. La cosa non mi ha sorpreso più di tanto. Sfido a trovare colui o colei che si definiscono sicuri delle loro azioni, dei loro comportamenti, di ciò che pensano e di ciò che dicono. Del resto la sicurezza sarebbe un potere troppo forte e così poco "umano". L'insicurezza, visibile o meno, convive in ognuno di noi, in pace o in guerra. Probabilmente se fossimo sicuri di noi stessi, non avremmo quella piacevole sensazione di scoperta e di curiosità nel conoscere con interesse il mondo che ci circonda. E' bello potersi scontrare ogni giorno con il proprio io. Arrossire di imbarazzo di fronte a quella persona che tanto ti piace. Gioire per quella gratificazione sul lavoro. Confidare ad un amico un segreto. Non si è mai sicuri di tante azioni, ma trasportati dal nostro istinto le compiamo. Speriamo in ciò che facciamo, speriamo di diventare ciò che vorremmo diventare. Persone migliori. Ci sforziamo e lottiamo con le nostre insicurezze. Vorremmo poter essere semplicemente noi stessi, ma poi ci celiamo dietro le mille imitazioni degli altri. Vorremmo piacere agli occhi altrui "così come siamo", ma alla fine ci camuffiamo. Vorremmo non avere idoli ne ideali comuni, ma inseguiamo sempre qualcuno e qualcosa. Siamo persone piene di difetti, ma questi difetti ci rendono così unici e speciali. Non viviamo per piacere agli altri, viviamo per piacere a noi stessi. Ed io mi piaccio "così come sono", circondato da quelle mie piccole insicurezze capaci di rendermi felice. Mi sento come il violinista che suona un suo componimento. Lo suona una, dieci, cento volte. Lo sente suo, ma ha sempre improvvisamente paura di sbagliare. E' comunque felice, perchè ha creato qualcosa di suo. Qualcosa che nessuno può suonare com'egli suona. Qualcosa che nessuno può decifrare, perchè solo lui conosce la chiave di lettura. Mi sento come quel musicista.