Gira, la Vita Gira.
Sembra un carillon. Questo mondo sembra proprio un carillon. Con forza afferri con la mano la punta e inizi a girare. Giri sempre di più. Senti gli scatti delle rotelle, delle molle e di tutti gli ingranaggi tirare. Tra un giro e l'altro, quando la mano riprende fiato, parte un "tin" solitario. Giri e pensi che più giri e più la musica durerà a lungo. Non ti fermi, perchè se ti fermi le note inizieranno a scandire quella melodia che ancora non vuoi sentire. Che per intero vuoi ammirare. Ti dai da fare, nessuno ti riesce a fermare. Brami per poter girare. Vuoi arrivare. Le molle continuano a grattare. Ogni tanto senti suonare. E proprio quando sei lì, per arrivare a ciò che hai sempre desiderato, è il momento di mollare. Mollare la presa e inizare a girare. A tornare. A suonare.
1 Comments:
At 01:03, Anonimo said…
ciao giovane poeta,
la metafora del carillon è tanto azzeccata quanto devastante!
ti consiglio di ascoltare quella melodia e di ammirarla per intero affinchè le tue parole non rimangano vane!
è troppo facile scrivere le emozioni su un pezzo di carta virtuale e non viverle fino in fondo!
se ci pensi bene non è poi così difficile non mollare la presa e se apri gli occhi e ti guardi in giro capisci quanto tu sia vicino a vivere quelle emozioni che penso tu stia provando...!
vabbè, nemmeno mi conosci! sono solo mie impressioni ma penso di essere sufficientemente acuto per capirle e devo aggiungere che è stato veramente piacevole lasciarmi cullare dalle tue parole subito prima di dormire!
alla prossima!
michele
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