Le Monde Fabuleux de Danix

Colori, odori e suoni di un sognatore in 3G...

18 settembre 2006

After the Rain.

Lunedì mattina. Dopo 5 giorni di pioggia e grigiore finalmente un bel risveglio pieno di sole. L'aria fresca, l'asfalto bagnato, i cumuli di foglie ingiallite sui bordi della strada. Tutti segni di una stagione che lascia il posto ad un'altra. Cambia il tempo, cambiamo noi. Attraversato da una ventata di cambiamento mi incammino per la stessa via che compio ogni mattina, ma questa volta con una consapevolezza diversa. I pensieri che gravitano nella mia mente s0n accompagnati da piccoli sorrisi. Penso al quadrato. Non più in singolo. E' strano, è tanto che non provavo certe sensazioni. Per la precisione più di un anno, ma forse anche più. E non ho paura. Non sento quel timore, quella preoccupazione o quel senso di "dosare le proprie energie" per non correre troppo. Questa volta è diverso. E' proprio vero quando si dice che il tempo porta saggezza. Mi sento ben più maturo di poco tempo fa. Infondo cos'è un anno. Solo 365 giorni. Sono una dozzina di mesi. Più che sufficienti però a cambiare molto di noi stessi. Ho sempre apprezzato, anche su questo mio Blog, il mio momento di solitudine. Lo avevo definito un momento per riflettere e dare spazio a me stesso, alla mia persona. E così è stato. Ho acquisito una nuova filosofia di vita, tutta mia, ma non così diversa da tante altre. Ed adesso mi riaffacio a questo strano mondo, così strano che quasi mi piace.

2 Comments:

  • At 16:07, Anonymous Anonimo said…

    Beh, sul fatto che tu abbia apprezzato la tua solitudine durante il suo essere, mi sembra piuttosto contradditorio con quello che hai scritto in alcuni post di alcuni mesi fa. Piuttosto il dopo - o meglio: l'adesso, la presenza di qualcun altro - ti permette di apprezzare, appunto come forse volevi dire, quanto importante è stare a volte da soli, per capire di più noi stessi. In fin dei conti, una tua grande paura era quella di rimanere solo. Ma non credo che l'imperfetto sia corretto: dovrei semmai dire che lo è ancora. Domandiamoci infatti come sarebbe la situazione se questo "quadrato" a cui accenni fosse rimasto ancora una sequenza di linee come codice a barre... La questione semmai è diversa, in senso positivo ovviamente: se prima, passavi da un ragazzo ad un altro in modalità cross-fading, non per una tua ipotetica indole facile (che penso non ci sia), bensì credo proprio per la tua paura di rimanere solo una volta capito che non ha senso rimanere con la persona con la quale ti trovi se essa ti fa solo pena ma non la ami, una volta che questo l'hai vissuto in una modalità differente ma sulla tua pelle, cioè da persona che viene lasciata, ecco che finalmente ti sei fermato e per forza di cose hai dovuto fronteggiare la solitudine e un po' di dolore che - sembra quasi un ossimoro - non fa mai male. Possiamo ringraziare S. o altri amici stretti - benché io credo che S. sia per te l'Amico vero con la A maiuscola, o se non è vero, è quanto di più si avvicina al tuo ideale di verità, in ogni caso questo è un dettaglio -... dicevo, possiamo ringraziare S. o altri amici stretti per esserti stati vicini e averti dato un po' di supporto, ma ciò che conta secondo me è che una buona volta, sei stato da solo. Non che ti auguri di rimanere da solo nella tua vita, ovviamente non sto dicendo questo, solo che sono anch'io convinto che la solitudine aiuti moltissimo a capirci. E allo stesso tempo però, pur apprezzandola, credo che tra l'avere qualcuno e il non averlo preferisca sempre la prima opzione. Penso anche che lo scacco matto della solitudine sia che mentre la vivi non la riesci ad apprezzare, essenzialmente perché l'uomo non è fatto per rimanere solo in quanto animale sociale. Da tutto questo anno e qualche settimana dacché sei rimasto solo, spero vivamente (e presuntuosamente in effetti) una cosa: che tu possa avere capito oltre a tutto quello che dici di avere capito e alla bellezza per dei dettagli che forse prima trascuravi, anche il senso dell'Amore adulto, che in effetti fa un baffo a quel magico che potevi regalare a chi ti guardava negli occhi e condivideva con te letto e pensieri quotidiani: quell'idea che tutto dev'essere rose e fiori e giulebbe nella coppia.
    Un pensiero che in parte spunta fuori anche in uno dei tuoi primi post sull'amicizia e che credo precluda all'ipocrisia nel rapporto, di qualunque tipo, da quello "coniugale" a quello amicale. Comunque questo non lo puoi sapere nemmeno tu. E lo capirai andando avanti. Ti abbraccio.

     
  • At 22:40, Blogger Danix said…

    Ciao,
    forse hai compreso solo in parte il mio messaggio. La solitudine di cui parlavo, in questo e nei precedenti post, è una solitudine mentale, non fisica. Non mi son mai riferito a chi mi circonda. Non ho mai cercato di isolarmi da nessuno, per nessun motivo. Anzi, son contento che in questo periodo abbia potuto godere di quell'affetto, quasi fraterno, dei miei tanti amici. E Simone di sicuro è stato uno di questi. Se ne parli significa che lo conosci, e conosci anche me. Non so quanto però, visto che noto con dispiacere delle incongruenze tra la tua descrizione di me, e il reale me stesso. Apprezzo cmq lo sforzo nel cercare di interpretare i miei pensieri. In parte li hai centrati in pieno, un'altra parte invece ti è completamente sfuggita. Ma è naturale, è già difficile capire noi stessi, figuriamoci gli altri. Grazie cmq delle parole... Daniele

     

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